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approdo degli internauti

L’astuzia di Ulisse

“Durante il Suo lungo viaggio di ritorno a Itaca, dopo la guerra di Troia, Ulisse visse molte avventure. In una di queste l’eroe e i Suoi uomini sbarcarono su un’isola abitata dai Ciclopi, giganti con un solo occhio, che vivevano nelle caverne.

Esplorando l’isola in cerca di cibo, entrarono nella grotta del ciclope Polifemo; quando questi tornò con il Suo gregge di pecore bloccò la caverna con un grosso masso. Scoperta la presenza dei Greci, il ciclope ne mangiò subito due e altri due il mattino seguente.

Non abbastanza forti da spostare il masso e poter così fuggire, Ulisse, celebre per la Sua astuzia, dovette escogitare un piano. Fece ubriacare Polifemo e, quando questi gli chiese come si chiamasse, rispose: “Nessuno”, dopodiché accecò il gigante infilandogli nell’unico occhio un tizzone ardente.

Quando i Ciclopi udirono le urla del fratello e gli chiesero chi gli stesse facendo del male, lui rispose: “NESSUNO MI STA FACENDO DEL MALE” e quindi non accorsero per aiutarlo.

Ulisse e i Suoi uomini riuscirono a fuggire legandosi sotto il ventre delle pecore più grosse quando vennero regolarmente condotte fuori dalla grotta il mattino seguente.

Per punire Ulisse, il padre del Ciclope, Poseidone, obbligò Ulisse a vagare per dieci anni prima di poter tornare a Itaca.”

Storia tratta dal IX Libro dell’Odissea (VI sec. a.C. – poema epico attribuito a Omero)
estratta dall’Enciclopedia della Mitologia (Edizioni Gribaudo-Parragon)
Impaginazione a cura di: Eminenza Grigia

 

 

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